Numero 1 è un testo per la scena tratto del romanzo City di Alessandro Baricco. La liberatoria per l’adattamento teatrale ci è stata concessa dall’autore nel 2022.
Il titolo prende spunto da uno dei dialoghi tra Gould, ragazzino genio, e la sua governante Shatzy:
Shatzy: Tu credi veramente che quando le cose hanno un numero, e una cosa in particolare ha il numero 1, allora quel che noi dobbiamo fare, che tu devi fare, e io, e tutti, è incominciare proprio da lei, per la precisa ragione che quella è la cosa numero 1?
Gould: No.
Shatzy: Splendido.
Numero 1 ci fa fermare un attimo e ci fa riflettere sul nostro percorso, fatto di tappe per raggiungere uno scopo. Tendiamo a posizionarci in un certo punto della linea del tempo della nostra vita attribuendo ad ogni fase di essa delle aspettative che spesso non corrispondono ai nostri reali bisogni. Rivolgendoci al futuro sentiamo di volere nuovi inizi, il che non vuol dire ripartire da zero. Guardando ciò che abbiamo fatto, ci sembra che forse avremmo dovuto seguire una logica e una linearità che non ci rispecchiano.
Shatzy: È come la faccenda dei fiumi. Se un fiume deve arrivare al mare lo fa a furia di girare a destra e a sinistra, quando indubbiamente sarebbe più veloce, più pratico, andare diritti allo scopo invece di complicarsi la vita con tutte quelle curve,[…] e non è un modo assurdo o logico, non è né giusto né sbagliato, è il loro modo, semplicemente il loro modo. E basta.
Il mondo di closing Town
Spesso associamo il tempo alla meccanica di un orologio, rigida e scandita, ma è evidente che la nostra esperienza del tempo è relativa. La percezione del tempo dipende dalla velocità in cui siamo in grado di elaborare gli stimoli.
“Ci ho vissuto eternità, dove gli altri vedevano attimi” dice Clay Bird Puller, vecchio pistolero.
Bird vive a Closing Town, cittadina del vecchio West a cui hanno rubato il tempo. Closing Town e le vicende ad essa legate sono frutto dell’immaginazione di Shatzy. Il western di Closing Town è lo stato di flusso di Shatzy: una specie di bolla dove si perde la cognizione del tempo. Lo stato di flusso è uno stato in cui la persona svolge un’attività per se stessa, piuttosto che come mezzo per raggiungere un fine. Completamente assorbita dall’attività ecco che tutte le preoccupazioni, i pensieri e i ricordi sembrano dissolversi; la capacità di elaborare gli stimoli aumenta e il tempo si dilata anche se la percezione è un’altra. Si entra in una bolla fuori dal tempo.
I personaggi
Shatzy è così immersa nel suo stato di flusso che i personaggi oltre a interpretare i ruoli che hanno nel racconto western, interagiscono con lei, si fanno sostanza, hanno un corpo. Quando Shatzy entra nella sua bolla, i personaggi di Closing Town vivono e possono essere visti da tutti.
La storia western arriva agli spettatori nei momenti in cui Shatzy entra nella sua bolla, è un racconto che ha un suo senso cronologico nonostante coincida con momenti specifici della vita di Shatzy. In particolare, quando il tempo tornerà a Closing Town sarà il momento in cui Shatzy morirà.
Il personaggio di Shatzy e il suo racconto vivono sulla scena grazie all’interazione con i tre membri della famiglia di Gould, dal momento in cui lei ne diventerà la governante.
I personaggi di questa famiglia sono distanti non solo emotivamente ma anche fisicamente: Gould vive solo nella casa di famiglia; il padre Haley lavora nell’esercito in una base militare; la madre Ruth è paziente di un ospedale psichiatrico.
Tra Gould e Shatzy c’è affetto sincero e comprensione reciproca. La fiducia che Gould ripone in lei diverrà tale per cui lui troverà il coraggio di lasciare la vita impostagli dalla società e la sua etichetta di genio, e andarsene da solo a scoprire il mondo, sapendo che lei non lo tradirà.
Dopo la partenza di Gould, per la prima volta Shatzy e Haley si incontrano. Si lasciano andare alle proprie debolezze date dall’incapacità di affrontare ognuno la propria condizione, trovando consolazione l’uno nell’altra. Shatzy conoscerà Ruth, e le starà accanto, raccontandole del suo western e di Gould. Ruth attraverso Shatzy conoscerà suo figlio.
Shatzy continuerà per tutta la sua vita a fare quello che desiderava fare quando era bambina.
Il lavoro sul testo
Inizialmente sono state scelte solo alcune storie che si sviluppano all’interno del romanzo, andando a restringere sempre di più il campo e tenendo solo quelle dei personaggi presenti nell’adattamento teatrale, perché in maniera intuitiva erano quelle che sembravano avere la potenzialità di diventare particolarmente interessanti una volta rappresentate su un palcoscenico.
Poiché nel romanzo City si avvicendano molte trame diverse, i capitoli che interessano quelle selezionate spesso sono intervallati da altre vicende. Quindi, per rendere evidente questa intuizione, sono stati riscritti solo i capitoli interessati, da una parte la storia della famiglia di Gould e di Shatzy e dall’altra solo il racconto western. Una volta appurato che queste due storie potessero vivere indipendentemente l’una dall’altra, sono state incrociate nuovamente, in modo da ridare alternanza tra un racconto e l’altro.
Durante questo processo sono stati fatti continuamente tagli e modifiche, cercando di tenere il più possibile i dialoghi presenti nel romanzo, e, solo quando estremamente necessario, modificandoli, cercando di attenersi fedelmente al modo di parlare di ogni personaggio.
Sono nate così delle scene, che sono diventate il testo per la scena Numero 1.